Villa Vendramin

Villa Vendramin

Descrizione

La più famosa villa di Fiesso è senza dubbio Villa Morosini, oggi sede del comune, fatta costruire dal nobile veneziano Francesco Morosini all'inizio del 1700. La villa era residenza di campagna del nobile e della sua famiglia, che dopo aver visto vacillare la potenza marittima di Venezia, cominciò a dare più importanza alla terra e ai suoi frutti. Venne restaurata nel 1768 da Bianca Morosini che sposò Francesco Vendramin Calergi, dopo vari passaggi di proprietà la villa, ormai abbandonata e in rovina, fu venduta ai signori Pavanelli di Fiesso nel 1917. In questo periodo la villa fu adibita a funzione di granaio e servì anche per l'allevamento del baco da seta. Nel 1923 il Ministero della Pubblica Istruzione decretò la villa "edificio di interesse storico ed artistico", di conseguenza il Comune l'acquistò per farne la sede municipale. Il restauro avvenne solo nel 1962 e quattro anni dopo la sede del comune venne trasferita da via Verdi al Palazzo Vendramin Calergi. La Villa Vendramin è opera dell'architetto veneziano Andrea Tirali (Venezia 1667-Monselice 1737), per le tre aperture centrali del piano nobile cui corrispondono tre finestre con poggioli al piano superiore, si ispira al più noto architetto Baldassare Longhena. La costruzione è resa originale dalla mancanza di pronao, dalla scala a due rampe che porta al salone centrale e dalla torre abbaino. L'interno presenta un importante ciclo di affreschi di Mattia Bortoloni (1696-1750) situato nel salone ottogonale e di recente rimesso in luce.I dipinti sono monocromi a chiaro-scuro: quattro sono figurati e rappresentano scene classiche e mitologiche sulla vita di Alessandro Magno, illustrati da eleganti cartigli sottostanti, mentre gli altri quattro, in corrispondenza di un bel poggiolo, rappresentano prospettive architettoniche ingentilite da statue. Sopra la balconata, che gira attorno al salone, ci sono dei dipinti attribuiti al pittore-architetto Antonio Vicentini (1688-1782). Originariamente la Villa era la parte centrale di un complesso che comprendeva anche due rustici laterali simmetrici, uno adibito a cantina e granaio e l'altro ad abitazione dei coloni, entrambe le strutture sono state distrutte. L'immobile era circondato da un ampio giardino e cintato da un muro lungo 972 metri, rinforzato da archi e pilastri. Oggi l'unica parte del muro ancora visibile è all'interno del campo sportivo "B.Bezzi". Nell'ala sinistra del Palazzo vennero successivamente costruite le Scuole Elementari, recentemente ampliate.

Modalità di accesso

Accesso libero o seguendo gli orari di apertura

Indirizzo

Via Verdi, 230

Ultimo aggiornamento: 14/07/2023, 17:27

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